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Fisica Sanitaria e della Radioprotezione

SORGENTI RADIOATTIVE

SORGENTI RADIOATTIVE, RIFIUTI E ROTTAMI

SIl fenomeno della radioattività viene sfruttato in alcuni settori della medicina, dell’industria e della ricerca scientifica, nei quali vengono utilizzate sorgenti radioattive vere e proprie, in forma solida o liquida, contenenti radionuclidi che vengono scelti per i diversi scopi in funzione delle loro caratteristiche: tempi di dimezzamento, tipo ed energia delle radiazioni emesse.
 La normativa (D.Lgs. 230) ne regolamenta l’impiego, a tutela dei lavoratori che utilizzano queste sorgenti, della popolazione e dell’ambiente.
La normativa prevede anche come devono essere gestite queste sorgenti quando diventano rifiuti (o rottami nel caso delle sorgenti inglobate in matrici metalliche). In alcuni casi però esse possono sfuggire, intenzionalmente oppure no, ad una corretta gestione, e possono finire, appunto, tra i rifiuti o i rottami ordinari.    

La presenza di queste sorgenti all’interno di materiali che nulla avrebbero a che fare con la radioattività potrebbe provocare esposizione indebita dei lavoratori o della popolazione alle radiazioni ionizzanti e/o contaminazione dell’ambiente.
In particolare, il problema delle sorgenti radioattive dismesse interessa il settore del riciclo dei rottami metallici e dell’importazione di semilavorati metallici, spesso provenienti da paesi esterni all’Unione Europea, dove la gestione delle sorgenti radioattiva è meno accurata.
Sorgenti radioattive nascoste tra i rottami che vengono fusi per produrre nuovo metallo possono essere fuse a loro volta contaminando così grandi quantità di materiale: è già accaduto diverse volte in passato, con enormi conseguenze economiche per le acciaierie o fonderie coinvolte.


Per scoprire la presenza di queste sorgenti prima che entrino nel ciclo produttivo, le aziende del settore sono obbligate a controllare i materiali in ingresso facendo misure radiometriche.